firma autografa di Elsa Morante con disegno autografo raffigurante la scrittrice circondata da gatti
Le stanze di Elsa

Il mondo salvato dai ragazzini

Pagine sparse

Il romanzo

Il mondo salvato dai ragazzini è l'esplosione poetica di alcuni temi - il ripensamento dell'idea di Dio, il rapporto fra le ragioni umane e quelle misteriose della realtà, e ancora la realtà come disintegrazione, ecc. - già enucleati nel romanzo Senza i conforti della religione. La stesura della raccolta poetica dovrebbe risalire al periodo in cui la Morante andava scrivendo le ultime parole del romanzo mai pubblicato: una delle carte de Il mondo salvato dai ragazzini è datata "Vulcano, 1964". Rispetto al romanzo emerge inoltre una chiara continuità di contenuti.

La raccolta si compone nel tempo, per blocchi tematici.

Il mondo salvato dai ragazzini prende inizio da spunti autobiografici, quali la morte di Bill Morrow, con la poesia "Addio", intitolata originariamente "Per una morte".

Nella seconda sezione, intitolata "La commedia chimica", vi sono riferimenti ad esperienze compiute in una certa fase della vita di Elsa Morante, vale a dire all'uso di sostanze allucinogene. Negli anni Sessanta la scrittrice sperimentò questi "paradisi artificiali", per i quali iniziava a nascere una moda. Uno dei titoli alternativi pensati per la raccolta era "Un liquore amaro che fa sudare", variamente modificato, sulla carta manoscritta, in "Un'acqua amara che fa sudare", "Un liquore insulso che fa sudare" e anche "Menzogna e sortilegi".

Comincia ad emergere, in queste poesie, l'idea di una letteratura sapienziale, come anche il gusto per gli enigmi, in una sorta di gara istituita tra l'autore e il suo pubblico. Il titolo della seconda poesia, ad esempio, "La sera domenicale", nel manoscritto presenta le lettere iniziali LSD vergate con un pennarello di colore diverso. Analogamente troviamo, in altre carte, un gusto spiccato per i messaggi "cifrati".

Ricorre poi la costante domanda sul rapporto tra uomo e realtà e sul mistero di questa relazione; inoltre la proposta di un'arte come soluzione alla "disintegrazione".

La raccolta infine si compone: partendo dalla sua esperienza individuale, attraverso un'esperienza totale che si riconosce anche nel passato millenario e nel futuro confuso ("La serata a Colono"), la Morante tenta, con l'ultima sezione intitolata "Il mondo salvato dai ragazzini", la sua proposta di realtà comune e unica.

Il manoscritto

Il corpus dei manoscritti de Il mondo salvato dai ragazzini è composto da 5 album da disegno, analoghi a quelli de La Storia; 5 cartelle di carte sciolte che contengono fogli di formato diverso; una cartella contenente il manoscritto. La varietà dei formati e delle espressioni grafiche riflette certamente la costituzione di un testo che si va componendo nel tempo e che rispecchia stati emotivi diversi dell'Autrice.

Nel manoscritto, le citazioni di testi letterari trovano posto sui piatti di coperta, così come sarà, in maniera assai più definita, per il manoscritto de La Storia. Tra le fonti letterarie citate vi sono i tragici greci (ad esempio le Trachinie pubblicate in "Les Belles Lettres"), e ancora versi di Friedrich Hölderlin, di Marina Cvetaeva, di Dylan Thomas, di Allen Ginsberg. Su una carta troviamo la citazione di un brano di musica jazz al quale la Morante fa riferimento anche in una sua rubrica di dischi. La stella giudaica, tanto presente nel manoscritto de La Storia, è già utilizzata come segno di richiamo.

Le edizioni

Sulla prima edizione, pubblicata da Einaudi nel 1968 nella collana «Supercoralli», campeggia il dipinto di Bill Morrow indicato sul risvolto di sovraccoperta con il titolo Le sbarre. Il tema della contestazione studentesca ritorna anche nella copertina dell'edizione del 1971 nella collana «Gli Struzzi», con un particolare del quadro dello stesso autore Viva Fidel.

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